Questionario Covid ? Una farsa?

Il questionario sul Covid? Una farsa?

Adesso in alcune città i pazienti che hanno trascorso la quarantena a casa sono chiamati a rispondere ad un questionario su un sito web dell’ASL inserendo quotidianamente i parametri vitali quali pressione arteriosa, saturazione, frequenza respiratoria e frequenza cardiaca oltre a dover rispondere a numerose domande sui sintomi che hanno riportato in giornata.

Poi in caso di difformità il paziente riceve una telefonata da un medico o un infermiere che senza documentarsi troppo sulle condizioni generali del paziente, ripropone le stesse domande del questionario senza indagare se il paziente ha altre patologie o se assume farmaci di qualche tipo e perchè. 

Per prima cosa gli operatori, medici o infermieri che siano al telefono non si presentano ma pongono immediatamente una serie di domande, anche sanitarie senza lasciare spazio al cittadino.

Anche se per legge dovrebbero identificarsi subito raramente lo fanno e pensano di esercitare un potere di pubblico ufficiale come polizia e carabinieri ma non é cosi.

Se sbagliate le risposte o dite che non state bene per qualsiasi motivo si arrabbiano e vi allungano la quarantena anche per due settimane facendovi notare che sono loro che decidono , anche se avete passato 21 giorni in casa e avete tampone negativo non potete uscire perché lo dicono loro!

La cosa che mi ha lasciato perplesso è che la maggior parte dei cittadini non sa nemmeno cosa sia la saturazione e non dispone di saturimetro o di sfigmomanometro ma al massimo di un termometro, oppure di apparecchi comprati al supermercato poco precisi sicuramente non clinici e quindi dalla valenza abbastanza discutibile.

Un’altra cosa che mi ha lasciato perplesso è il fatto che pretendano da una bambina la compilazione autonoma di un questionario per adulti su un sito con registrazione e password nonostante fosse evidente la data di nascita.

Ora i parametri vitali dovrebbero essere rilevati anche a domicilio da personale sanitario qualificato quale un medico dell’ASL o di famiglia o dagli infermieri del servizio domiciliare.

In realtà i medici incaricati trovano più comodo inviare un questionario via email e attendere i risultati, invece di mobilitarsi e andare a visitare i pazienti a domicilio sempre .

La maggior parte dei pazienti é anziana e ha dolori articolari diffusi oltre a non sapere cosa sia una email, figuriamoci essere attrezzati come un ambulatorio o capire cosa devono rispondere invece di dire la verità sulle proprie condizioni di salute!